Siemens Healthineers presenta il “Progetto Alessandra” l’innovativo progetto di telemedicina, unico in Italia, rivolto ai pazienti in Terapia Anticoagulante Orale

Milano

|2022-08-31

  • Al via l'innovativo progetto di telemedicina realizzato da Siemens Healthineers e dall'Azienda USL di Bologna: una nuova infrastruttura telematica mette in rete ospedale e territorio efficientando il modello di monitoraggio della terapia anticoagulante.
  • La prima sperimentazione ha coinvolto 3 servizi infermieristico-domiciliari di Bologna, 20 infermieri 799 pazienti portando numerosi benefici sia sui pazienti sia sull’organizzazione territoriale locale. 

Efficienza, efficacia, minore invasività, ottimizzazione di tempi e risorse sono le caratteristiche principali dell’innovativo progetto di telemedicina realizzato dall'Azienda USL di Bologna e da Siemens Healthineers, grazie a una generosa donazione della cittadina bolognese Alessandra Cantimori, che voleva sostenere la popolazione anziana e fragile del territorio della città di Bologna. Si tratta di un sistema di gestione delle attività di assistenza domiciliare integrata per pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO), che sfrutta le potenzialità del digitale per la raccolta, l’integrazione e la gestione dei dati clinici con un importante coordinamento tra ospedale e territorio. Il progetto pilota è nato con l’obiettivo di efficientare e ottimizzare il modello finora in essere di servizio domiciliare per la gestione della diagnostica coagulativa di pazienti anziani e fragili, costretti a sottoporsi periodicamente e frequentemente a prelievi venosi per il controllo dell’attività di coagulazione. Il vecchio flusso di lavoro comprendeva, infatti, parecchi tempi morti: i tempi di trasporto, il tempo dato dal coinvolgimento di un elevato numero di operatori e di veicoli disponibili per movimentare i campioni, senza contare quello tolto all’attività assistenziale dell’infermiere, per la registrazione e la consegna dei campioni. 

Il nuovo sistema proposto da Siemens Healthineers prevede invece di mettere a disposizione dell’infermiere dispositivi diagnostici portatili POCT (Point of care test) in grado di garantire la stessa qualità del dato di laboratorio, poiché gestiti, controllati e refertati dal laboratorio di riferimento, in modo tale che l’infermiere non sia più costretto ad interrompere l’attività assistenziale, consentendo quindi di ottimizzare i flussi di lavoro. Grazie all'innovativo POCT si è passati dal prelievo venoso (doloroso e talvolta difficile da eseguire negli anziani) a quello capillare (eseguito con un pungidito) per la lettura dell'INR, indice riferito alla coagulazione ematica. In questo modo è stato reso possibile, da un lato, garantire la visualizzazione in tempo reale del dato (INR), dall’altro il suo invio telematico al Laboratorio Unico Metropolitano che, dopo un'opportuna verifica di qualità e validazione, lo condivide nella cartella clinica digitale del paziente per l’adeguamento del piano terapeutico eseguito da cardiologi e angiologi del centro prescrittore. Contestualmente, sempre in tempo reale, l’indice INR è visualizzabile anche sul Fascicolo Sanitario Elettronico dell'assistito. Ogni giorno, in ognuno dei 3 servizi infermieristico-domiciliari di Bologna in cui è stato avviato finora il progetto, da circa 20 infermieri vengono eseguiti in media oltre 80 prelievi per Terapie Anticoagulanti Orali attraverso il sistema consentito dai nuovi dispositivi diagnostici POCT. 

“I benefici sono stati molteplici: dall’ottimizzazione delle tempistiche e delle risorse, alla riduzione del rischio biologico per l’infermiere domiciliare e il tecnico di laboratorio, ma anche una maggiore flessibilità e standardizzazione dell’intero processo e non meno importante la messa in rete di dati e informazioni con tutti gli interlocutori coinvolti. Tutto il processo ora viene controllato e verificato in tempi brevissimi e il risultato che viene messo a disposizione del clinico è quello definitivo. L'altro aspetto vantaggioso è sicuramente il beneficio che ne trae il paziente: non è più sottoposto ripetutamente a prelievi di tipo venoso che risultano invasivi e spesso dolorosi, ottenendo un notevole beneficio anche dal punto di vista psicologico”. E’ quanto emerso dall’Azienda USL di Bologna, in occasione della presentazione del progetto. 

La telemedicina si configura oggi come una delle leve fondamentali per ridisegnare la sanità territoriale e l’esperienza positiva di Bologna rappresenta un modello virtuoso potenzialmente replicabile in altre realtà. “L’obiettivo di Siemens Healthineers è consentire ai professionisti della sanità di accrescere il loro valore anche attraverso la trasformazione dei percorsi di cura – dichiara Mario Da Ronco, Country Head of Sales and Portfolio Solution Management IVD Siemens Healthineers Il “Progetto Alessandra” è un esempio concreto del nostro know-how nel sviluppare e fornire soluzioni a 360° utili a favorire il processo di integrazione tra ospedali e territorio attraverso la digitalizzazione della sanità, soprattutto per quanto riguarda la gestione della cronicità e la patient experience”. “Attualmente, la sanità è orientata all'assistenza territoriale, che è sicuramente fatta da medici e da infermieri, ma non solo; essi devono essere dotati di strumenti idonei ed efficaci dal punto di vista clinico e diagnostico. Negli scenari futuri della telemedicina - afferma Marco Dal Seta, Head of Digital Services Siemens Healthineers - la decentralizzazione del laboratorio gioca un ruolo chiave. Ciò significa che il laboratorio non è più un luogo fisico delimitato, ma che si sposta nel luogo del bisogno, grazie a strumentazioni affidabili posti nei luoghi di diagnosi e collegati da una rete informatica al laboratorio stesso, che ne garantisca il funzionamento e la qualità del dato. Il ruolo del laboratorio centrale rimane a supporto dell’ospedale per le attività di screening e di controllo della popolazione".

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Siemens Healthineers AG (quotata alla Borsa di Francoforte, Germania: SHL) è l’azienda pioniera nell’innovazione della sanità. Per chiunque. E ovunque. In veste di leader nell’ambito della tecnologia medica, Siemens Healthineers, dalla sua sede centrale di Erlangen (Germania) e dalle sue filiali locali, è costantemente impegnata nello sviluppo di prodotti e servizi con l’ausilio delle applicazioni digitali o basate su intelligenza artificiale (AI) che plasmeranno la tecnologia medicale di prossima generazione. Queste nuove applicazioni rafforzeranno le fondamenta dell’Azienda in ambiti quali diagnostica in vitro, terapie guidate per immagini, diagnostica in vivo e terapie oncologiche innovative. Nell’esercizio fiscale 2021, conclusosi il 30 settembre 2021, Siemens Healthineers, che nel mondo conta approssimativamente 66,000 dipendenti, ha generato un fatturato pari a 18 miliardi di Euro e un utile rettificato di 3,1 miliardi. Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo www.siemens-healthineers.com. In Italia l’Azienda è presente con la ragione sociale Siemens Healthcare s.r.l.